Gli addolcitori d’acqua sono la migliore soluzione per la casa per eliminare il calcare. Infatti da anni molte famiglie hanno deciso di adottare un addolcitore per addolcire l’acqua di rete ed eliminare per sempre il problema del calcare. Con questo post vi spieghiamo il funzionamento, tutti i modelli e le caratteristiche tecniche.
Cosa sono gli addolcitori d’acqua per eliminare il calcare.
Gli addolcitori d’acqua sono degli impianti che servono ad eliminare il problema del calcare. Questo quando si deposita su pareti, tubature, sanitari ed utensili da cucina tende a incrostarsi per effetto termico. Infatti, il calcare in acqua fredda non incrosta e non si accumula. E’ solo quando l’acqua raggiunge una temperatura maggiore di 32°C che il calcare si manifesta.
Gli addolcitori d’acqua per eliminare il calcare rientrano nella categoria dei depuratori. A differenza di un filtro però, che agisce come una barriera meccanica e depura in funzione del suo poro di passaggio, l’addolcitore lavora per scambio ionico. Quindi non altera in nessun modo il residuo fisso dell’acqua ma semplicemente scambia il Carbonato di Calcio che crea calcare con il Sodio delle pastiglie di sale inserite al suo interno.
La stessa quantità di Calcio sottratta verrà quindi bilanciata con una quantità altrettanto uguale di Sodio.
Infatti è composto da delle particolari resine selettive, che permettono di passare a tutte le sostanze tranne al Calcio (Calcio=Calcare). Questo lo rende molto performante nel suo lavoro che è solo ed esclusivamente specifico. Metalli pesanti, cloro o inquinanti di qualsiasi natura non vengono toccati dalle resine perché loro hanno il solo compito di fermare il calcare.
Il termine addolcitore d’acqua indica quindi la sua funzione di rendere meno dura l’acqua trattata perché in termine tecnico il calcare viene chiamato durezza. La durezza dell’acqua si misura in gradi francesi (°F) ed indica la quantità di carbonato di calcio disciolto in un litro di soluzione.
Come funzionano gli addolcitori d’acqua per eliminare il calcare.
Il loro funzionamento all’apparenza può sembrare semplice, ma il realtà è molto complesso motivo per il quale è sempre consigliato affidarsi a degli esperti e non al fai da te da risparmio.
Per prima cosa l’addolcitore è composto da:
- testata
- tino per il sale
- resine
- by-pass
All’interno di un addolcitore d’acqua per eliminare il calcare troviamo delle particolari resine selettive composte da stirene e divinilbenzene. Queste resine, che hanno l’aspetto fisico granulare e colloso, creano una particolare rete atomica che si lega allo ione Sodio presente nel tino e che a sua volta quando entra in funzione andrà a scambiarsi con lo ione Calcio dell’acqua.
Questo processo permette di depurare l’acqua dal calcare fino a quando le resine non avranno consumato tutti gli ioni Sodio presenti. A quel punto, la testata farà partire in automatico o su richiesta il controlavaggio delle resine con la salamoia prodotta nel tino per il sale che andrà a risistemare tutto allo stato di partenza.
Questo ciclo continua all’infinito. Le resine si caricano di Sodio. Il Sodio si scambia con il Carbonato di Calcio presente nell’acqua da trattare. Le resine una volta consumato tutto il sodio si rigenerano con il controlavaggio.
Per questo motivo è fondamentale rabboccare sempre il sale e controllarlo settimanalmente. Senza sale nel tino, l’addolcitore non funziona.
Scelta della testata dell’addolcitore d’acqua.
Come avrete ben capito dal paragrafo superiore è di vitale importanza scegliere correttamente la testata dell’impianto. Abbiamo creato un’ottima guida sull’acquisto dell’addolcitore che potete leggere cliccando qui.
Per comodità di lettura noi vi riassumiamo brevemente le differenze delle testate. I modelli disponibili in commercio sono esclusivamente due e scandiscono il prezzo del modello:
- testata temporizzata. La testata temporizzata è la più diffusa in commercio perché è la più vecchia in produzione e anche la più economica. Funziona tramite un timer inserito nella centralina di funzionamento dell’addolcitore d’acqua che scandisce a ritmi ben precisi quando fare il controlavaggio.
- testata volumetrica. La testata volumetrica è la più costosa ma è senza dubbio quella più efficiente sui grossi consumi. In questo caso viene inserito un contalitri volumetrico nella centralina di funzionamento dell’addolcitore d’acqua che calcola quanti litri di acqua sono passati attraverso le resine e dove è stato impostato ogni quanti litri effettuare il controlavaggio.
In entrambi i casi il funzionamento degli addolcitori d’acqua per eliminare il calcare non cambia, cambia solo la dinamica del controlavaggio. Essendo che mediamente un controlavaggio delle resine consuma intorno a un centinaio di litri di acqua la differenza di modello permette di effettuare il controlavaggio “solo quando necessario” evitando sprechi e consumi di acqua inutili.
Come scegliere il modello adatto degli addolcitori d’acqua per eliminare il calcare.
Un fattore chiave nella determinazione dell’addolcitore d’acqua corretto per eliminare il calcare dall’acqua di rete è dimensionare correttamente il volume di acqua che possono trattare.
Infatti, per determinare il prezzo e le caratteristiche corrette, non bisogna fermarsi a guardare solo la testata dell’addolcitore d’acqua ma è fondamentale dimensionare anche la quantità di litri di resine che trattano l’acqua.
Come spiegato prima, le resine sono il corpo filtrante che effettua la depurazione del calcare e che durante il ciclo di utilizzo si esauriscono. Sarà poi il controlavaggio con la salamoia a ricaricarle di Sodio per lo scambio ionico.
Quindi maggiore sarà la quantità di resine dell’addolcitore d’acqua per eliminare il calcare, maggiore sarà la superficie che si caricherà di Sodio, maggiore quindi sarà la durata e la qualità di trattamento a seconda del livello di durezza e per contro, maggiore sarà il tempo di rigenerazione delle resine durante il controlavaggio.
Normalmente queste operazioni sono da lasciare esclusivamente agli esperti di settore che sanno i limiti costruttivi del prodotto che commercializzano e conosco la tematica meglio del cliente.
La determinazione corretta della quantità di resine per l’addolcitore d’acqua per eliminare il calcare tiene in considerazione il normale valore di durezza in ingresso, il consumo orario basandosi sulle bollette dell’acqua (meglio se l’intero anno precedente) e gli spazi tecnici disponibili per il montaggio.
I vantaggi di un addolcitore e depuratore d’acqua
L’addolcitore ha enorme vantaggi sia sul piano energetico che sul piano di recupero fiscale.
Dal punto di vista energetico c’è un ottima tabella disponibile cliccando qui che mostra come il deposito di calcare possa portare ad abbattimento di efficienza energetica sulle serpentine dell’acqua calda della caldaia di casa.
Uno spessore di 19 mm di calcare all’interno della tubatura dell’acqua di casa può comportare ad una diminuzione di efficienza energetica pari al 90%. Vorrebbe dire che per avere l’acqua calda a parità di temperatura, consumo 10 volte più energia in presenza di tubo ostruito dal calcare.
Proprio per questo motivo, in alcune zone d’Italia tipo Verona, dove la durezza dell’acqua è molto elevata per via della morfologia del territorio, gli addolcitori sono diventati indispensabili. Nelle nuove realizzazioni condominiali invece sono obbligatori.
Inoltre gli addolcitori godono delle detrazioni fiscali del 50%. Abbiamo spiegato molto bene questo argomento cliccando qui.
Le detrazioni fiscali prevedono un recupero sull’acquisto degli addolcitori d’acqua per eliminare il calcare pari al 50% ripartito in dieci quote annuali. Questo solo se l’addolcitore rientra in una manutenzione straordinaria e a patto che vengano modificati gli allacciamenti idrici preesistenti. Operazione che si rende obbligatoria in quanto gli addolcitori per legge devono essere installati con un sistema di by-pass essendo collegati a monte della rete idrica di tutto l’appartamento.
Ora che avete un quadro informativo completo sugli addolcitori d’acqua per eliminare il calcare vi invitiamo a Contattarci per un preventivo gratuito.