Quanti di noi se lo sono mai chiesti. Un purificatore d’acqua potrebbe eliminare per sempre il problema dell’acqua in bottiglia? Che fine fa la plastica? Si cerca sempre di fare la raccolta differenziata per contribuire al rispetto e alla salvaguardia del nostro pianeta, ma esiste un sistema per abbatterne lo spreco? Si esiste.
Cos’è un purificatore o depuratore d’acqua.
Un purificatore o depuratore d’acqua è un sistema che permette di migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto. Viene anche chiamato affinatore, in quanto serve ad “affinare” il gusto dell’acqua mediante dei filtri. Normalmente quando si parla di purificatori, si parla di stadi filtranti, cioè un insieme di filtri che abbinati danno un risultato ben preciso all’acqua.
Le categorie di purificatori o depuratori d’acqua sono di varie tipologie. Per semplicità si suddividono in impianti ad osmosi inversa o impianti a microfiltrazione e possono erogare un’acqua pura e leggera come l’acqua di montagna (come ad esempio AcquaGEN AG 3000S) o un’acqua ambiente, fredda e fredda gasata con un buon gusto leggero e privo di cloro (come ad esempio AcquaGEN Frizz15).
La storia dei purificatori o depuratori d’acqua.
Questi impianti nascono durante la guerra del Vietnam. I soldati americani si ritrovano sul suolo vietnamita i quali, giocando in casa e conoscendo benissimo la morfologia del territorio, iniziano a mettere in atto una serie di azioni offensive sulla lunga distanza che inizialmente mettono gli americani in ritirata: avvelenano le falde.
Gli americani allora, per poter resistere sul suolo nemico studiano una soluzione che gli permetterà di approvvigionarsi di acqua pura addirittura dalle paludi e dal fango: i primi modelli di purificatori o depuratori d’acqua.
Fu poi la rivoluzione industriale a cavallo degli anni ’60 che portò sempre gli americani a trasformare questo “sistema di sopravvivenza”. Infatti, vennero impiegati per la produzione di acqua potabile desalinizzando l’acqua del mare. Compaiono così i primi purificatori o depuratori d’acqua ad uso civile montati sulle navi da crociera.
Ad oggi la depurazione e il trattamento dell’acqua è in ogni settore. Vi basti pensare che il mondo del beverage, adotta purificatori d’acqua per la produzioni di birre “filtrate” (con birra filtrata si intende birra la cui acqua ha subito un processo di depurazione rendendola più leggera). Oppure il mondo delle batterie dove all’interno troviamo acqua distillata. O ancora il mondo dell’acqua in bottiglia, che per assurdo il 30% delle acque in bottiglia americane è acqua del rubinetto filtrata.
I vantaggi di un purificatore o depuratore d’acqua.
Provate a immaginare. Estate, caldo afoso e torrido e avete sete. Quanto bello sarebbe andare davanti il rubinetto, schiacciare un tastino e bere l’acqua fredda alla temperatura che più desiderate. Magari anche gasata. E avere la possibilità di gasarla quanto volete voi, effervescente o fortemente gasata. Tutto direttamente dal rubinetto senza dover stoccare in frigo inutili bottiglie di plastica.
Bene, oltre il 10% delle famiglie italiane, non lo immagina, lo fa. Perché ad oggi la tecnologia dei purificatori d’acqua è entrata in molte case. Comodità, salute, sicurezza e risparmio sono i vantaggi che una famiglia ha adottando un purificatore o depuratore d’acqua.
Niente più inutili carrelli della spesa a caricare pesanti casse d’acqua. Che poi tutti lo dicono ma nessuno ci pensa, quanto tempo rimangono le casse d’acqua sotto il sole? Vi basti pensare che con soli 15 minuti di esposizione a fonti di calore, la plastica rilascia un quantitativo elevatissimo di bisfenoli, ftalati, formaldeide e diossine.
Sostanze veramente dannose e pericolose per il sistema endocrino. Studi francesi hanno dimostrato come alcune patologie siano state trasferite durante la gravidanza perché la madre aveva assunto microplastiche e bisfenoli da bottiglie lasciate sotto il sole.
E se oltre a essere dannosa per noi la plastica non ci basta come motivo per valutare un purificatore o depuratore d’acqua, fermiamoci solo a leggere i raccapriccianti numeri della raccolta differenziata in italia qui sotto riportati.
Plastica e raccolta differenziata.
In Italia ogni anno vengono prodotti milioni di KG di plastica tra bottigliette in PET per le acque minerali e sacchettini e packaging vario. Dati spaventosi, soprattutto per le bottiglie in PET che ci proiettano come il primo paese in Europa per l’inquinamento da bottigliette e il terzo al mondo.
Per compensare a questo enorme problema sarebbe bastato un purificatore o depuratore d’acqua ma in realtà noi facciamo la differenziata pensando di fare un ottimo lavoro e di contribuire con la “nostra parte”.
Ma sapete i dati reali della raccolta differenziata in Italia? Ve li diciamo noi.
La normativa impone che in Italia ci sia almeno un 65% di rifiuti riciclati sul totale prodotti. Ad oggi, solo il Nord Italia si è avvicinato all’obbiettivo ma Sud e Centro Italia sono ben lontani dal risultato desiderato. Nel complessivo quindi, il valore di rifiuti riciclati è intorno al 55% con ben dieci punti percentuali di distanza dal traguardo assegnato.
Inquinamento in Italia e perché un purificatore d’acqua è davvero importante.
Quindi ricapitolando siamo il terzo paese al mondo per consumo e inquinamento da acqua in bottiglia. Non siamo dentro i limiti imposti dalla normativa in materia di raccolta differenziata e per concludere siamo la causa di uno dei più grandi inquinamenti delle coste della Malesia.
A parlare di questa sciagura è stato un servizio condotto da Greenpeace Italia dove ha mostrato come ogni anno milioni e milioni di plastica non riciclata viene raccolta e stivata su container che vengono trasportati fino alla Malesia, dove lì, trafficanti clandestini smistano abusivamente sui terreni il PET non curanti del danno atroce che stanno facendo al pianeta.
Pensate solo che stando a quanto menzionato dalla testata giornalistica Repubblica, in media ogni 5 giorni un italiano produce 1 kg di rifiuti di plastica. Siamo in 60 milioni di abitanti, fare il calcolo è molto facile. In un anno, l’Italia produce 4 miliardi e 380 milioni di KG di plastica di rifiuti, che verranno riciclati con una media del 55% mentre il restante stivato sotto terra o portato in Malesia.
Capite bene da soli che limitarsi alla raccolta differenziata non basta e a sottolinearlo è lo stesso Greenpeace Italia. Per uscire dal problema bisogna eliminare più plastica possibile e un buon inizio potrebbe essere proprio eliminare l’acqua in bottiglia.
Dotarsi di un purificatore o depuratore d’acqua permetterebbe di bere un acqua pura e fresca, leggera come l’acqua di montagna senza produzione di plastica e rifiuti. Un ottimo gesto per chi ci sta affianco e per il prossimo.