Se ne hai già sentito parlare e non sai che cos’è, con questo post richiamiamo l’attenzione al problema delle isole di plastica nel mare. Cosa sono, che dimensioni hanno e quale terribile problema stanno portando all’intero ecosistema mondiale.
La scoperta delle isole di plastica nel mare.
La formazione di queste isole di plastica nel mare Pacifico, erano già state ipotizzate agli inizi degli anni ’90. Infatti gli studiosi, durante una ricerca sulle correnti dell’oceano Pacifico, scoprirono l’esistenza di elevate concentrazioni di plastica che seguivano le varie correnti marine.
La prima prova riportata sull’esistenza di queste isole di plastica nel mare fu data dal Capitano Charles Moore che, di ritorno da un viaggio per gli oceani in barca a vela, ha riscontrato il problema di queste isole di plastica nel mare.
Lui stesso, nel suo libro “L’Oceano di Plastica” ha riferito che ci mise ben una settimana per riuscire ad attraversare i rifiuti che galleggiavano sull’acqua.
Da questa notizia, ricercatori, studiosi e attivisti hanno iniziato a studiare e monitorare l’intera acqua del mare scoprendo l’esatta ubicazione di questa isola di plastica nel mare e delimitandone i confini.

Dove si trovano le isole di plastica nel mare.
L’isola di plastica nel mare, chiamata Great Pacific Garbage Patch, vista dall’alto dal satellite risulta grande tre volte la Francia. Questo enorme accumulo di rifiuti di plastica galleggiante si trova nell’Oceano Pacifico, fra il 135º e il 155º meridiano Ovest e fra il 35º e il 42º parallelo Nord.
La nascita di queste enormi isole di plastica nel mare sono date dalle correnti marine che hanno accumulato e riportato tutta la plastica prodotto dall’uomo.
Il movimento concentrico delle correnti marine, dettate dalla rotazione terrestre, hanno dato questa forma a spirale alla plastica abbandonata nell’acqua.
Si stima che queste isole di plastica nel mare abbiano una dimensione di almeno 700.000 km quadrati. Dato che riporta solo la plastica visibile sul mare perchè ha una densità minore dell’acqua e che si stimi sia solo il 50% della plastica presente.
Il vero problema dell’acqua dei mari.
Il vero problema causato dalle isole di plastica nel mare è la distruzione dell’intero ecosistema marino causato dalle microplastiche.
Infatti, l’erosione causata dall’acqua salata del mare, il sole e gli agenti esterni hanno la forza di frammentare rifiuti di plastica di grandi dimensioni in minuscoli pezzettini plastica a volte impercettibili all’occhio umano.
Plastica che poi finisce per essere ingerita da tutte le categorie animali presenti nell’acqua o che ci entrano a contatto.
Come risolvere il problema delle isole di plastica nel mare.
Il problema delle isole di plastica nel mare deve essere risolto. La stima fornita da Greenpeace è molto preoccupante. Infatti è stato calcolato che continuando con questo ritmo, nel 2050 ci sarà più plastica nel mare che pesci.
Bisogna creare consapevolezza ed essere coscienti che il primo passo verso un futuro con meno inquinamento dipende da noi.
Una delle abitudini che sarebbe opportuno eliminare è ad esempio l’acqua in bottiglia. L’Italia, è il primo paese in Europa per consumo di acqua minerale in bottiglia, terzo paese in assoluto nel mondo.
Una soluzione per poter ridurre la plastica in casa potrebbe essere l’acquisto di un depuratore d’acqua domestico.

Quali sono i vantaggi di avere un depuratore domestico?
Questi sistemi di trattamento dell’acqua infatti permettono di rendere perfettamente potabile un’acqua che non lo sarebbe completamente e di eliminare definitivamente l’uso delle bottiglie di plastica usando solo la nostra acqua del rubinetto. Di fatto questi sistemi sono:
- Ecologici: perché non producono rifiuti, se non nell’ordine di un paio di filtri all’anno.
- Comodi: perché possono erogare un’acqua leggera oppure fredda e gasata direttamente da casa senza dover ricordarsi di comprare inutili casse d’acqua.
- Convenienti: Infatti grazie alle detrazioni fiscali al 50% e al bonus rubinetti introdotto dalla legge di bilancio appena approvata, questi prodotti risultano essere un vero investimento per la salute ammortizzato in pochissimo tempo.
In un mondo ormai distrutto da inquinamento da plastica, da emissioni di anidride carbonica e dove ogni prodotto è accuratamente confezionato da imballaggi vari, poter contribuire anche in un semplice gesto come bere e cucinare con l’acqua del rubinetto è diventata una missione ecologica a cui tutte le famiglie sono chiamate.